Il corso di Laurea in Design progetterà una linea per la cooperativa
“OPEN LaB” il progetto vincitore della I edizione di Investiamo Sociale dalla cooperativa sociale Re.leg.art., con il sostegnoo di Fondazione Perugia, Fondazione Italiana Accenture e Unicredit, entra nel vivo, e dopo aver inaugurato il nuovo spazio della cooperativa a Castel del Piano, adesso si avvale della collaborazione del Corso di Laurea in Design del Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale dell’Università degli Studi di Perugia.
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“Con OPEN LaB – spiega la cooperativa -abbiamo desiderato legare il passato (esperienza, mestiere, progetti) con il presente (bisogni reali e risposta alle domande) e il futuro (la nostra Arte che sposa l’Innovazione). Abbiamo aperto il Laboratorio con all’interno una Bottega nella quale sono state inserite 8 persone disabili per la durata del progetto e assunte due persone a tempo indeterminato”.
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Appena si entra nel nuovo locale colpisce subito la trasparenza. Ognuno può vedere i ragazzi lavorare e interagire con loro. E gli Studenti universitari del Dipartimento di Ingegneria Ambientale dell’Università di Perugia – Corso in Design, questo hanno fatto: sono andati a trovare nel loro open space Relegart, hanno studiato i tessuti e le loro vecchie creazioni. Questo perché creeranno insieme nuovi prodotti a marchio “OPEN LaB”. Una nuova linea, studiata insieme ai 10 ragazzi disabili che sono i beneficiari diretti. Tutto questo per generare benessere alla persona, attraverso il lavoro che rimane una fonte di dignità preziosa.
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Il workshop vede il coinvolgimento di 30 studenti provenienti sia dal Corso di Laurea Triennale che dal Corso di Laurea Magistrale, cd in sinergia sono chiamati a dare risposta al brief che è stato loro sottoposto (realizzazione di 5 concept progettuali) , elaborato a seguito di un’attenta analisi delle criticità e delle potenzialità dell’azienda. svolta dalla prof.ssa Benedetta Terenzi congiuntamente alla prof.ssa Maria Antonietta Sbordone, dell’Università degli Studi della Campania Vanvitelli.
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“Gli studenti – Spiega la Prof. Terenzi – sono così chiamati ad elaborare dei prodotti che siano in grado di interpretare i diversi livelli di sostenibilità che l’azienda incarna: una sostenibilità ambientale, che si esplicita con operazioni di upcycling, cioè offrendo nuova vita a pellami e tessuti di scarto; una sostenibilità di tipo sociale, che si realizza ideando accessori che le persone disabili che operano presso la Re.Leg.Art. siano in grado di gestire, in tutto o in parte, in autonomia, restituendo loro l’idea di fare qualcosa di utile e che li renda felici e fieri; infine, la sostenibilità economica, che si raggiunge grazie alla valorizzazione del know how delle realtà produttive locali come Re.Leg.Art., con azioni di design e marketing territoriale come questa volte a proporre idee innovative che permettano loro di restare competitive sui mercati nazionali e internazionali”.
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Gli esiti progettuali elaborati dagli studenti saranno presentati all’azienda durante il mese di marzo.