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PASSIONE – Confidicoop vede una (timida) ripresa gli investimenti per le cooperative

Ancona, 26 maggio 2015 – Le aziende marchigiane tornano timidamente ad investire. È il segnale positivo che emerge dall’assemblea di bilancio del Confidi intersettoriale che opera per facilitare l’accesso al credito bancario a imprese e cooperative. Confidicoop chiude, infatti, il 2014 con un volume di rilascio garanzie di 77,7 milioni, con una crescita del 18% sull’anno precedente a cui corrisponde un valore di investimenti complessivi di 170 milioni da parte delle aziende interessate.

 

Dai dati di bilancio, emerge che Confidicoop continua a crescere nonostante la stretta creditizia avvenuta nello scenario nazionale. “Un risultato ottenuto – ha commentato il presidente Graziano Mariani – grazie al consolidato rapporto con le banche convenzionate, al nostro rafforzamento sul territorio marchigiano e all’espansione delle attività nelle regioni vicine e a settori economici diversi da quelli in cui è tradizionalmente presente Confidicoop Marche”.

 

Una politica di maggiore diversificazione settoriale nel rilascio di garanzie che ha interessato per il 56% l’agricoltura, in particolare i comparti di allevamento, coltivazioni di seminativi, produttori di vino, ortaggio, frutta, per il 22% il settore industriale, specie energie rinnovabili, costruzioni, alimentare, tessile, i servizi per il 13%, commercio il 7% e il settore dei trasporti per il 2%. L’attività 2014 di Confidicoop Marche, riconosciuto Intermediario finanziario vigilato da Banca d’Italia dal 2012, si è chiusa con un utile di oltre 59 mila euro e un patrimonio netto di 24,2 milioni di euro.

 

Malgrado il perdurare, anche nel 2014, della crisi economica nazionale e regionale, sottolinea il direttore di Confidicoop Marche, Lanfranco Marsigliani, “le imprese socie sono tornate timidamente ad investire. Nel corso del 2014 sono state deliberate nuove garanzie per 34,7 milioni di euro suddivise tra 11,7 milioni a breve termine e 23,1 milioni a medio termine, in parte destinate a ristrutturazioni di debiti persistenti, in parte a nuovi investimenti specie nel settore delle energie rinnovabili”.

 

 

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