Presso la sala del consiglio comunale di Città di Castello è stata presentata la recente legge regionale su qualità del lavoro e dei servizi alla persona. Una legge innovativa in materia di welfare e inserimento lavorativo delle persone con disabilità e svantaggiate che supera la logica del massimo ribasso e favorisce l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità attraverso la domanda pubblica di beni e servizi. Presenti oltre ai rappresentanti istituzionali del Comune, anche quelli del Comitato misto paritetico e i consiglieri regionali Eleonora Pace e Michele Bettarelli.
Il Sindaco di Città di Castello Luca Secondi nel portare il saluto dell’amministrazione comunale ha ringraziato gli organizzatori dell’incontro di grande respiro sociale e impatto sulla vita delle persone, sul lavoro ed i servizi. “Le cooperative sociali – ha continuato il Sindaco- assieme ai sindacati e alle associazioni sono gli interlocutori principali con cui progettare politiche di sviluppo solidale e diffuso, tenendo conto di chi ogni giorno sia pubblico che privato lavora con spirito di servizio e vicinanza in particolare alle persone fragili e al terzo settore. Il comune in questo e non solo è sempre stato in prima linea”.
Il 29 febbraio 2024 l’Assemblea Legislativa della Regione Umbria ha approvato con il voto unanime dei presenti la legge regionale N. 2 del 2024. L’approvazione di questa legge costituisce un vero e proprio cambio di paradigma rispetto al passato perché: rimette al centro delle policy regionali il perseguimento della qualità e dell’innovatività dei servizi di welfare insieme alle tutele e ai diritti dei lavoratori sociali; riconosce un ruolo agli utenti dei servizi di welfare ed ai loro familiari; inserisce l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità e svantaggiate tra gli obiettivi da perseguire con la domanda pubblica regionale di beni e servizi; ed esprime con chiarezza la preferenza da parte della Regione Umbria degli strumenti collaborativi rispetto a quelli competitivi. La norma, nata da un disegno di legge bipartisan che ha raccolto alcune sollecitazioni pervenute dalle organizzazioni del Terzo settore, ha una grande portata politica ed ha anche una grande valenza la presentazione della legge organizzata dall’amministrazione di Città di Castello che in modo convinto intende lavorare contro il massimo ribasso e per l’inclusione lavorativa.
“Una legge che la Regione aspettava da troppi anni – dice Eleonora Pace – e che si assume la responsabilità di regolare un mercato delicato e complesso come quello dei servizi alla persona. La nuova legge è il frutto di un lungo percorso di confronto e partecipazione condotto con grande serietà insieme alle centrali cooperative, ai sindacati, al Forum del terzo settore, e alle associazioni, tutte, che voglio ringraziare. Dopo quella sull’amministrazione condivisa, questa legge, risultato di un lungo e attento lavoro, introduce specifiche disposizioni regionali che regolano gli affidamenti riguardanti i servizi sociali, socio-sanitari ed educativi, garantendo il rispetto dei diritti dei lavoratori, la qualità dei servizi e l’inserimento lavorativo. L’auspicio – conclude Pace – è che su temi come questo si continui a lavorare in maniera sinergica, come si è fatto fino ad ora”.
La presentazione della legge è stata anche l’occasione per un confronto su questi temi con le organizzazioni sindacali e le associazioni cooperative: “Apprezziamo – dichiarano i rappresentanti del comitato paritetico – i contenuti innovativi della norma e abbiamo proposto al Comune la sottoscrizione di un protocollo per accompagnare l’applicazione della norma, rendendo l’alta valle del Tevere un modello in materia di tutela dei diritti e del lavoro”.
Anche il consigliere Michele Bettarelli ha parlato di “una legge di civiltà” su cui hanno lavorato insieme, rappresentanti di maggioranza e opposizione in consiglio regionale. “Abbiamo scelto Città di Castello per la presentazione del provvedimento legislativo da poco approvato, – continua Bettarelli – perché questo territorio da tempo é laboratorio regionale e nazionale delle “buone pratiche” del welfare, del lavoro a misura di persona e alla gestione dei servizi primari che riguardano la quotidianità dei cittadini. Questa legge regionale ha reso l’Umbria pioniera in Italia in questo campo. Una Regione in cui d’ora in poi l’unico criterio nelle gare e negli appalti non potrà essere il massimo ribasso ma la progettualità, la qualità della proposta al fine di tutelare i diritti dei lavoratori e la qualità dei servizi erogati ai cittadini”.